Cara comunità,
Ci siamo. È giunto il mese di marzo, durante il quale inizieremo le celebrazioni per il 60° della nostra chiesa. “Tra passato e futuro il nostro oggi” non è un titolo slogan, ma credo sia la sintesi dei sentimenti che dovrebbero descrivere l’atteggiamento col quale vogliamo vivere gli appuntamenti che ci aspettano in questi prossimi mesi.
Lo sguardo al passato è di gratitudine per coloro che ci hanno preceduti, che hanno costituito, costruito, animato e rinnovato non solo la nostra chiesa, ma soprattutto la nostra comunità. Grazie a chi ci ha preceduto e ha seminato con fatica e speranza, oggi la nostra comunità è un punto di riferimento non solo per i fedeli italofoni, ma in generale per tutta la chiesa in Berna.
Allo stesso tempo volgiamo questo sguardo verso il futuro e guardiamo avanti, cercando insieme di definire il cammino che vogliamo ancora fare. Dall’equilibrio tra questi due sguardi capiremo meglio chi siamo oggi e come dobbiamo vivere il nostro presente.
Comprendete bene qual è il rischio che corriamo se invece viviamo guidati o solo dal passato o solo dal futuro. Chi guarda solo al passato vivrà questo anniversario con nostalgia dei tempi lontani… rimpiangerà gli anni della sua gioventù, delle prime esperienze in Missione, delle sale piene di gente, dei tanti bambini che affollavano le sale dell’asilo, dei 300 battesimi all’anno, della sala ristorante, ritrovo per tanti italiani, e via dicendo.
Chi guarda solo al futuro e si dimentica del passato vive senza radici, non sa da dove viene e farà fatica a sapere dove andare. Diventerà idealista, sognatore sradicato, non avrà la capacità di tenere unite le tante anime che compongono la nostra comunità, ma la spaccherà, convinto che solo nel futuro (che tra l’altro ancora non esiste) c’è la vera identità della comunità.
Invece noi vogliamo essere come una cerniera, che unisce passato e futuro, per vivere pienamente il presente. Vogliamo prendere con fiducia in mano il nostro oggi, che è l’unico tempo che ci è dato, e vogliamo metterci in ascolto della nostra quotidianità. La Missione è in continua evoluzione e solo con uno sguardo realistico sul presente sapremo definire la direzione che ci aspetta e con quali passi concreti raggiungerla.
Auguro a tutti di partecipare attivamente alle celebrazioni del 60° della nostra Chiesa. Come ripeto sempre: è la chiesa di tutti, non solo degli italiani. È la casa spirituale per quanti decidono di sostare anche solo per un attimo. È un’oasi nel quartiere. È un pezzo di cielo in terra. Buona festa a tutti, non alle mura, ma alle persone!
P. Antonio G.
Articolo pubblicato sul mensile insieme di marzo 2023.