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La nostra storia

Passo dopo passo

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Le prime notizie di assistenza spirituale agli emigrati italiani a Berna con la celebrazione della santa messa in lingua italiana risalgono agli ultimi anni del XIX secolo. Ad occuparsene erano i padri domenicani di Friborgo, in particolare padre Fei. Negli anni seguenti alla visita a Berna di monsignor Geremia Bonomelli, fondatore della Congregazione Bonomelliani per l’assistenza agli italiani emigrati in Europa, si cercò di organizzare meglio una vera e propria missione. Vi furono vari tentativi, ma la Missione conobbe un vero e proprio avvio solo nel 1927 con l’arrivo di Don Giovanni Ireneo Rizzi. Dopo aver operato come vicario del parroco cittadino, nel 1932 Don Rizzi ottenne l’incarico esclusivo della pastorale per la comunità italofona di Berna.

Nel 1947 la Missione di Berna venne affidata alla Congregazione Scalabriniana dalla Santa Sede. Quando, nella primavera di quell’anno, approdò a Berna padre Giuseppe Vigolo, vi trovò ancora l’anziano missionario Rizzi, molto amato dai nostri connazionali che gli disse: “Ti lascio la statua di Maria Ausiliatrice e tanti italiani”. Nei primi anni del Dopoguerra, gli italiani presenti a Berna erano in gran parte collaboratrici domestiche, manovali, muratori, contadini provenienti da Veneto, Friuli e Lombardia e crescevano a vista d'occhio.

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Pietra dopo pietra

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P. Giuseppe Vigolo si adoperò nella ricerca di una prima sede per la Missione: una villetta a Sulgenheimweg 11. Da qui, i missionari si occupavano dell’assistenza agli emigrati italiani presenti sull'intero cantone di Berna e oltre. Gli arrivi dall’Italia non accennavano a diminuire, tanto che fu necessario trovare una sede più spaziosa: una villa sull’Alpenstrasse 22.

Con l'arrivo di padre Rino Frigo, di padre Giovanni Favero (in qualità di Direttore dei missionari italiani in Svizzera) ed altri missionari, l'animazione missionaria ebbe una splendida fioritura pastorale e socio-ricreativa, con una rete di collaboratori laici sparsi un po' ovunque. Inoltre, fu aperta una scuola materna affidata alle Suore Zelatrici del S. Cuore di Gesù in una villa attigua alla sede. Il lavoro dei missionari e dei loro collaboratori laici si era esteso intanto ben oltre la città. Un missionario passava la giornata in stazione per accogliere i nuovi arrivati, un altro viaggiava per il cantone fin sulle alpi, dove gli italiani costruivano dighe, ponti e gallerie.

Presto la sede divenne piccola. Nel 1957 la Congregazione acquistò un terreno Bovetstrasse 1 dove nel settembre 1960 e nel marzo 1963 vennero inaugurate rispettivamente l’attuale sede e chiesa. In questa occasione giunsero a Berna anche le suore di San Giuseppe di Cuneo, preziose collaboratrici dei missionari.

La missione divenne un punto di riferimento fondamentale per la comunità italiana di Berna, dove l’emigrato riceveva non solo assistenza spirituale ma anche sociale, sostegno legale e servizi vari. La missione era poi un importante centro culturale e formativo: ospitava scuole di vario livello per i figli degli emigrati, una biblioteca e centro stampa. Offriva anche attività ricreative con la sua sala teatro, la proiezione di film e il ristorante.

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Anno dopo anno

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A partire dagli anni ’80, terminato il grande flusso migratorio, la Missione conobbe un periodo di assestamento e di approfondimento. Chiuse le scuole, la missione continuò la sua opera di assistenza spirituale agli emigrati e ad essere un centro per le attività culturali e socio-ricreative. Particolare attenzione era dedicata alla questione della seconda e terza generazione, nonché alla formazione dei laici.

Oggi la Missione affronta le nuove sfide di una società sempre più globalizzata continuando la preziosa assistenza agli emigrati italiani di vecchia generazione e ai nuovi arrivati (ora anche studenti, dottorandi, professionisti affermati, expats) ed aprendo i suoi orizzonti a tutte le realtà migratorie, cercando e trovando a piccoli passi il suo posto all’interno della Chiesa locale.

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Il libro sulla storia della Missione

È uscito il nuovo libro di Luca Nicola Panarese e Padre Antonio Grasso sulla storia della Missione: “La Missione Cattolica di Lingua Italiana di Berna. I suoi inizi, la sua storia, il suo presente”.

 

La numerosa comunità italiana in Svizzera ha sempre dimostrato un forte legame con la propria cultura, il proprio Paese, la propria lingua e la propria religione. Un legame dimostrato dal forte associazionismo che ha caratterizzato gli anni del secondo Dopoguerra, periodo che vede la comunità crescere molto rapidamente nell’arco di un paio di decenni, ma che affonda le sue radici nel XIX secolo. Ad accompagnare il cammino di questa comunità migrante, le Missioni cattoliche di lingua italiana hanno avuto sicuramente un ruolo fondamentale. La storia della Missione di Berna, narrata in questo libro, è la storia di una comunità che, forte della sua identità in continua evoluzione, ha saputo costruire negli anni luoghi e contesti di dialogo umano, di scambio culturale e di crescita nella fede.

 

Per richiedere il libro, contattare la segreteria della Missione.

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