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Immagine del redattorePadre Antonio Grasso

Batti cuore!

Quando eravamo bambini ci definivano “bravi” perché osservavamo le indicazioni che ci venivano date sia dai genitori che dagli insegnanti. Addirittura, ogni tanto si sentiva qualche frase del tipo: “se non obbedisci, Gesù piange!”. Che orrore!!!


A scuola mi permettevo qualche volta di disobbedire… ma dovevo stare attento, perché c’era “il voto in condotta” e se alla fine dell’anno la media era bassa, dovevo fare i conti con i miei genitori.


La condotta… comportarsi bene. Era questo l’obiettivo di una buona educazione. Si era educati al rispetto delle norme, delle indicazioni. Si era bravi figli o bravi scolari perché si rispettavano delle leggi.


Nessuno ci spiegava il significato di quelle leggi e che erano uno strumento, non il fine.

L’obiettivo di una norma, infatti, è quella di guidarci verso la meta, non di diventare essa stessa meta.


Eppure, nel nostro contesto socio-culturale, ancora oggi il criterio di valutazione della bontà di una persona è se rispetta o meno le norme.


Quante volte mi sono trovato a dover obbedire senza capire e, peggio ancora, senza aderire!

Il cuore: è questa la parte più intima e delicata, è il custode delle emozioni ed é l’energia che porta alla verità verso se stessi e verso gli altri.


L’ipocrisia, invece, è quella scelta di campo che genera una doppia vita: quella esteriore e quella interiore. Abbiamo bisogno di nuovi maestri ed educatori, che ci insegnino a far battere il cuore, senza paura, senza temere i NO, le ribellioni, i “perché?” e tutte quelle altre manifestazione non di contrarietà, quanto di ricerca. Solo allora l’interno e l’esterno saranno unificati.


È dal cuore, dice Gesù, che nascono i pensieri e i sentimenti cattivi (così come i buoni).

Dunque, educhiamo il cuore, diamogli spazio nelle nostre lezioni di vita, nei nostri gruppi culturali e spirituali. Anche nelle nostre comunità di fede a volte c’è la paura di chi la pensa diversamente, di chi fa una critica, di chi manifesta sentimenti e pensieri alternativi. Allora tutto è appiattito, tutto è modellato sulle norme, tutto è incasellato. C’è la paura di essere se stessi, quasi come se questi cuori non allineati alla massa non siano accetti a Dio.


Vi auguro di mettervi in ascolto del cuore e di non trovare attorno a voi persone ammalate di “cardio-sclerosi”, ma persone che vi insegnano come farli battere.

 

Buona domenica

p. Antonio

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