Quest’anno i cresimandi sono “solo” sei. “Pochi ma buoni”, come dice un proverbio, oppure, come ci dice Gesù, “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.
Ci siamo rivolti ai catechisti che stanno accompagnando i cresimandi, chiedendogli di condividere alcuni pensieri sul cammino che stanno facendo assieme ai cresimandi.
Marco Dellea, catechista del gruppo cresimandi adulti, ci ricorda che è importante custodire e tramandare la fede in nostro Signore Gesù Cristo, questo indipendentemente dal Sacramento.
“Anche noi parliamo e agiamo in nome del Signore”, afferma, “ci si alza e si cammina per e verso Dio Padre con una fede che alimenta la speranza.” Questa fede, secondo lui, si concretizza con una vita di carità: “È quanto di più prezioso che un catechista – ma anche ogni cristiano – può testimoniare in questo mondo affamato di verità.”
In un mondo dove l’informazione ormai è accessibile in tempo reale e si confonde sempre più tra dati di fatto, finzioni e costruzioni di forme d’Intelligenza Artificiale, la testimonianza della Verità e dell’Amore è sfida e occasione al contempo. Ma ne siamo all’altezza? Nella nostra natura umana, radicata in un mondo incompleto e confuso, costellata dalle fragilità, composta dai nostri dubbi, ma anche da talenti nascosti, si manifesta un prodigio. Quale prodigio? E come provare che lo sia?
Enrico La Paglia, catechista dei cresimandi dell’ottavo anno scolastico, ha iniziato il cammino di preparazione alla Cresima di quest’anno con uno slogan ben preciso: “Tu, Signore, mi hai fatto come un prodigio”. Per trovare dentro di sé un prodigio, la prima domanda da porsi è “chi sono io?” Domande, risposte, dialogo e riflessione portano, cammin facendo, a riconoscere “chi si è” agli occhi di Dio. Ecco! È proprio questa la consapevolezza che i nostri cresimandi stanno maturando: “Mi hai fatto come un prodigio” – siamo all’altezza di diventare testimoni della Fede e della Verità perché se glielo permettiamo, Dio può riempirci di grazia e Spirito.
Dio crede in noi per quelli che siamo. È questo il prodigio che può avverarsi.
Comments