Per quanto mi sforzi, non potrò mai capire il valore di avere un figlio. Per farlo, però, mi metto in ascolto dei genitori, di coloro che stanno per averlo, di coloro che lo vedono crescere e, a volte, di coloro che lo perdono prematuramente.
Come sacerdote mi capita di accompagnare dei genitori in tutti questi tre momenti.
Al centro delle letture di questa II domenica di quaresima c’è la figura di un figlio. Nella prima abbiamo Isacco, un figlio unico, donato e richiesto da Dio. Nel Vangelo c’è Gesù, il figlio amato dal Padre, che si dona spontaneamente per compiere la sua missione.
Il cammino verso la Pasqua è un cammino di conversione, di trasformazione e di trasfigurazione – per usare il tema del Vangelo di questa domenica. Trasfigurarsi vuol dire manifestarsi per quello che si è per davvero. Sul volto di Gesù risplende la sua purezza e la sua vera identità, quella di Messia, confermata dai vari simboli che l’evangelista ha scelto per narrare questo incontro speciale (nube, vesti bianche, voce dal cielo).
Quella voce rivolge proprio a noi pellegrini nel cammino della vita, a volte preoccupati per le tante vicende che improvvisamente accadono, un invito: “Ascoltatelo!”.
In quell’ascolto troveremo speranza. Nelle sue parole troveremo conforto. Nella sua trasfigurazione raggiungeremo la nostra.
Buona domenica
p. Antonio
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