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Prendersi cura di Dio

Sembra impossibile, ma è vero. Noi possiamo prenderci cura di Dio.


In una società che tenta in tutti i modi di togliere Dio dalla sfera pubblica e di sostituirlo con altre forme di ispirazione, la Scrittura di questo fine settimana ci dice che Dio è sempre con noi. Non nelle chiese o nei libri di teologia, non nelle preghiere e nelle liturgie, ma nelle nostre piazze, nelle case, per le strade delle nostre città, nei nostri ospedali, nelle carceri, ai confini dei nostri Paesi, mentre tenta di raggiungere le nostre coste. Dio è attorno a noi e, se lo vogliamo, possiamo prenderci cura di lui.


Qualcuno dice che alla fine della vita saremo giudicati sull’amore. Già, e non ci mancano le occasioni per amare. Perché l’amore è andare verso, non attendere; è donare, non prendere; è arricchire, non privare; è dare la vita, non toglierla.


Chi uccide per amore in realtà sta amando sé stesso, mentre l’amore vero si manifesta nell’alterità, nella relazione, nel prendersi cura gli uni degli altri.


E Gesù, che di amore se ne intende, non vuol essere un egoista, dicendoci che dobbiamo amare solo lui. No, perché il suo stile di amore è totalmente oblativo. Non è stato lui a darci l’esempio, che quando si ama davvero si è disposti a dare anche la propria vita (non a toglierla!), senza chiedere nulla in cambio?


Pensate che contraddizione, proprio in questo fine settimana in cui uniamo le nostre voci e le nostre preghiere per dire “basta!” con la violenza sulle donne.


Come si può credere di amare se non si è capaci di lasciar liberi, accettando un Sì o un No?

In questi giorni tutti hanno una ricetta come soluzione ai femminicidi. Io penso che questa violenza, come tutte le altre, siano il frutto di una incapacità di relazione, di stare assieme, di vivere l’alterità, anche quando è diversità. Non siamo capaci di vivere in società e di pensare come “noi”, ma solo come “io”. La cultura individualista e utilitarista ci sta facendo pensare all’altro come ad un nemico o ad una cosa da usare per il mio bisogno. Poi basta. Lo getto. Lo distruggo. Lo uccido.


Il Vangelo di questa domenica ci presenta un’altra ottica: partire dal TU e non dall’IO.

E là troveremo anche DIO.


Buona domenica

p. Antonio

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